venerdì 30 novembre 2012

They see me rollin'...

Sì, è bello essere riempiti da quella sensazione di completezza che sgorga come un fiume in piena, come uno tsunami, un uragano, un tornado, la pioggia che scroscia dai cieli di carbone, annunciando con squarci di lampi e tuoni che col cazzo che è finita, no, continuerà a piovere per un bel po' e col cazzo che esci di casa.
Nel caso non lo sappiate, al momento qui a Trieste piovono anche le proverbiali madonne. Sì, non è molto elegante, ma come termine gergale ha sicuramente una forza più terrena, naturale. Altro che ispirazione religiosa.
Insomma, disegnando questo ultimo disegno mi sentivo veramente bene. Sapevo che se mi fossi fermato non sarei riuscito a finirlo con la stessa forza, lo stesso impeto che avevo provato nel momento in cui la matita e il foglio si erano incontrati e mi avevano mandato un invito a nozze con annessa bomboniera.
Quando finalmente ho finito, cinque ore dopo aver iniziato, erano già arrivati gli ospiti in casa. Me n'ero accorto, certo, ma ero rimasto impassibile -quantomeno alla loro presenza. I nostri ospiti consistono in ragazze universitarie simpatiche che vengono da noi dopocena per prendere un tè, parlare di stronzate, guardarne di altre su youtube e poi, se il sonno non ci prende prima delle tre di notte, vedere qualche film a casaccio. L'ultima volta (l'altroieri sera) abbiamo visto Le Follie di Kronk (sequel spin-off del film d'animazione Disney Le Follie dell'Imperatore, per quei nabbi che non lo conoscono).
Ma che ve le dico a fare tutte queste cose? Le sapete già, e non solo perché sono cose che vi ho già detto e ridetto e stradetto e detto di nuovo e detto al telefono e per posta e sul pc e su questo blog.
No.
Lo sapete perché...
Perché...
...Devo smetterla di iniziare una frase con "e non solo perché" anche se non so quali sono gli altri motivi.

Si noterà perlomeno che sono molto felice (o almeno spero). La mia vita universitaria è lontana dal roseo, ma la distanza è relativa. Il mio primo esame è stato più che soddisfacente. Un parziale di traduzione francese-italiano a novembre con un bel 26 scritto sul foglio. Molto soddisfacente.
E allora perché dico che è lontana dal roseo?
Perché, vedete, la mia vita universitaria è attualmente in tutto e per tutto la mia vita al 95%. Gli unici centri di aggregazioni sono la sede della facoltà e casa mia. Ogni tanto il supermercato, ma come tappa variabile e finalizzata all'immagazzinamento di cibarie per andare a casa mia.
E, mi chiederete dunque voi, cosa c'entra quest'identificazione delle due realtà con la mia felicità e perché nonostante questa frase dico che la mia vita non è così rosea?
Perché mi sto prendendo una cotta. Forse. Non so. Quando si è circondati da così tante persone interessanti  si potrebbe persino pensare che sia semplicemente l'euforia del luogo, della situazione, delle battute simpatiche del Simokku sui cestini. Eppure, con il supporto del buon Simokku, che si accolla il fardello non indifferente di aiutare Cupido Franky nel suo caso più difficile (se stesso), il nostro eroe si è finalmente reso conto dei propri sentimenti.
Gesù-Krispies, in effetti suona da cani dirlo così, su un post di un blog. Dai, facciamo i fighi.
FACCIAMOLO DIRE A CUPIDO FRANKY DAI CHE FIGO

giovedì 29 novembre 2012

IT'S OVER NINE THOUSANDS!!!

Ma tu guarda, sono arrivato a 10K di visualizzazioni.
Un po' lentamente, ma ce l'ho fatta.
Ma davvero vi interessa quello che dico?
Secondo me no.
Nel frattempo faccio il ruffiano delle folle e vi mostro un bell'autoritratto frugo.


Ringrazio il pubblico a casa, il regista, la mia truccatrice, il gobbo, le ditte farmaceutiche di cui non compro i prodotti, la letteratura romantica sui vampiri da quattro soldi, Peter Jackson e la sua insulsa idea di fare una trilogia de Lo Hobbit, il tizio che in Love Actually batte i Blue con il disco più venduto di Natale, l'operatore della cinepresa, quel figo del cinese che cucina benissimo il sushi nel ristorante giappo vicino casa, e il gruppo di scimmie ammaestrate che scrivono i miei post su questo blog.

Chiudo dicendo che oltre ad essere più bello e un po' più giovane rispetto all'autoritratto, sto anche considerando il fatto che mi sto prendendo una bella cotta. 
A buon intenditor, r'lyeh umgh gvahr pto'lmuh myghnghach.

mercoledì 21 novembre 2012

Beauty is Truth, and Truth Beauty


Primo esame all'università.
Traduzione in lingua: francese-italiano.
Testi: due (poesia di Apollinaire e articolo di giornale del 1 novembre).
Tempo a disposizione: tre ore.
Uso del computer: concesso.

Se mi avessero detto che un esame con questo professore era onesto ed equo, non ci avrei creduto per tutto l'oro del mondo. Il bello è stato ricredersi, anche se per dirlo con assoluta certezza dovrò aspettare i risultati dell'esame. L'impressione mi è rimasta, però.
Con questo esame ho fatto la mia entrata nel mondo effettivo dell'università: non quello delle uscite tra amici appena conosciuti, delle avventure amorose completamente nuove, della spesa, le bollette, lo shopping di fumetti, libri e cancelleria, ma il mondo fatto di voti, di dati, di appelli, studio e termini specifici per la traduzione, tagliente e reale come l'idea di mondo che mi hanno presentato i miei genitori: la giungla piena di predatori, il luogo ostile per eccellenza. Mia madre ha imparato a sopravvivere, ma temo abbia dimenticato il concetto di vivere, ed è questo che io desidero evitare. Il ruolo dei genitori è insegnare ai figli a non commettere i loro stessi errori, e ho intenzione di non vanificarlo. Credo che vivrò molto intensamente anche la pigrizia e la noia, e ho il timore fondato che quest'esperienza sarà così intensa da lasciarmi poco spazio personale da dedicare all'introspezione per fare il mago a tempo pieno.

Vorrà dire che terrò acceso il cervello più tempo e lo userò meglio. Già stamattina mi sono svegliato borbottando qualcosa e ho pensato al generatore di microonde mostrato in Batman Begins, visto l'altroieri sera con il gruppo cinefilo nerd, e ho considerato che se si utilizzasse quel macchinario in alternativa al carbone per un modello moderno di motore a vapore, si potrebbe effettivamente ottenere una versione funzionale del modello di energia necessario a muovere le macchine steampunk.
Una stronzata del genere, alle 7 di mattina, l'orario in cui di solito la gente cerca di non confondere la nutella da spalmare sulle fette biscottate con il dentifricio.
Vabbè.

A proposito di steampunk, ho comprato oggi un mattone trilogico edito da Einaudi, tale Leviathan di un tale Scott Westerfield. Da quel che ho capito, è una versione steampunk della WW1, ma con uno schieramento effettivamente steampunk e uno bioingegneristico. I due campi mi attirano e spero che ci sia sufficiente lore da appassionarmi.
Altra cosa importante da dire: l'altroieri sera ho sognato una ragazza con i capelli rossi e durante il sogno me ne sono innamorato. Lo so benissimo che è da deficienti completi, ma siccome mi dispiaceva dimenticarmene ne ho conservato il ricordo disegnandola in un momento imprecisato del suo risveglio.
Non sono particolarmente bravo con i ritratti, figuriamoci con quelli femminili, perciò cercate di essere comprensivi.
Se la conoscete, la incontrate o altro, fatemi sapere.
Enjoy.

PS: Oggi ho comprato anche Un polpo alla gola di Zerocalcare. Chi si domanda come mai abbia avuto un successo così stratosferico non ha che da leggerlo. Ed è tutto quello che vi serve sapere sulla Terra.

lunedì 5 novembre 2012

Post-Lucca non vissuto

Che dire, anche quando si rimane a Trieste, impegnati in sordidi affari estremamente segreti (ok, stare con qualcuno non è chissà quale grande impegno, ma stavolta sì), si pensa di non essere influenzati dal resto dell'universo.
E invece oggi è tornato il mio buon Simokku, il compagno di appartamento più pacioccoso del vicinato, e anche quello che legge fumetti su fumetti come me.
Fatto sta che lui aveva motivi seri per andare a Lucca (leggasi: ragazza) mentre io ne avevo di seri per non andarci (leggasi: mancanza di soldi, altra ragazza).
Così mi sono limitato ad aspettare che il buon Simokku tornasse, e nel frattempo, ho pulito casa, ho mangiato al giapponese (di nuovo?) e ho ospitato una gara di fonetica portoghese a casa. Dieci minuti prima che tornasse il Simokku, sono stato tentato da uno dei partecipanti al contest casalingo di prendere parte ad una burla, che consisteva nel far cagare addosso il Simokku non appena arrivato a casa.
Suddetta burla ha preso piede nella stanza quasi perfettamente rassettata di Simone, che al rientro si è visto comparire da sotto la scrivania un mostruoso Melfo incappucciato.
Bisogna ammettere che non avrò tutto sto gran fascino, ma come creatura oscura di un film horror ho un futuro.
Con lo spavento è giunto anche il mio senso di colpa, doppiamente inferto a causa del fatto che non solo il buon Simokku non se l'è presa troppo (se non nelle mutande), ma mi ha anche riportato da Lucca Il Nuovo Romanzo di Dan Braun, del nascente astro sionista di Davide La Rosa. Con tanto di dedica.
Ricordate sempre che la madre dei ninja è sempre in Cina. True story*.
Ora scusatemi, ma vado a prepararmi Quattro Sensi di Colpa in Padella.

*Attenzione! Quanto scritto sopra può non essere vero, o semplicemente relativo ad altri fatti avvenuti a Lucca, come la richiesta di dedica del Simokku per un suo amico. Che poi sarei io.