venerdì 26 ottobre 2012

Le cose strane di Trieste

Trieste è un posto singolare.
Può capitare che ad un gruppo di ragazze universitarie in attesa in piazza vengano interpellate da strani individui trasandati armati di stampella, che le interrogano sui loro interessi e pulsioni per un canale locale.
Può capitare che gente butti sigarette, e che altri li insultino sottovoce recuperandole.
Può capitare persino che donne attempate arranchino ubriache nella notte, cantando con nostalgia la dipartita di Lucio Dalla.
Può capitare di tutto, questa città è simpatica.
E ora vi lascio con un disegno complesso e molto molto molto malato, fatto a Pescara un bel po' prima di venire qui, in un posto così simpatico che mi ha fatto inzuppare di sudore i primi giorni per il caldo fuori stagione, e che a partire da oggi, all'improvviso, mi ha fatto inzuppare di pioggia. Ha iniziato stamattina e ancora non smette, ora, all'infausta ora delle dieci e mezza di sera.
Sì, è proprio un posto singolare.

mercoledì 24 ottobre 2012

Live from Trieste

Lo so, è passato un sacco di tempo.
Non vi ho fatto sapere più nulla e sono stato tutto il tempo fuori a cazzeggiare, traslocare, fare la spesa, uscire con gli amici, trovare fumetterie e negozi d'antiquariato, aiutare amiche con la sbronza pesante, mangiare al cinese, poi al giapponese, poi alla mensa, e molte altre cose interessanti solo per me che le ho vissute.
Nel frattempo ho avuto la fortuna di constatare che Trieste ha un bel club dove suonano bei gruppi, tra i quali Bologna Violenta e, soprattutto, i Raein.
Già, i Raein.
Che sono andato a sentire giusto sabato.
Per narrarlo in una parola, dovrei usare una parola molto bella, descrittiva e forse anche molto lunga.
Non la dirò, perché è un grido fortissimo. Ma posso dirvi questo:
I Raein hanno avuto qualche momento di indecisione accordando gli strumenti.
Poi hanno iniziato a fare bullismo pesante sul batterista, suonandogli in faccia, uno ad uno, una escalation di potenza.
Poi è iniziata Nati da Altri Padri. Stavo avendo orgasmi multipli.
Hanno continuato con qualche brano di Sull'orizzonte tra questa vita e quella degli altri, con una meravigliosa Nirvana di cui però non si sentiva la voce. Odio quando la musica sovrasta in modo troppo esagerato la voce del cantante.
Il locale non era eccelsamente immenso, anzi direi che era proprio piccolino.
E così si è conclusa la mia avventura musicale.

Al momento sto attraversando interessanti stati d'animo. Questa città è un crogiolo di possibilità inespresse e le individuerò tutte.
E forse a breve vi mostrerò qualcosa del mio fantastico antro, qualche nuovo fantastico disegno e cose del genere.
Perché io può.