martedì 22 novembre 2011

Fumare a scuola nuoce gravemente alla mia pazienza. MEMENTO MORI.

Introduciamo l'argomento saliente di oggi. Preso da ieri. Ossia che se n'è parlato ieri in assemblea d'istituto a scuola, e che non avendo tempo ieri, affronterò oggi.
I poveri, derelitti, abbruttiti fumatori della scuola si disperano da anni e anni, costretti a fumare nei bagni, contemporaneamente avvolti dall'ansia di essere scoperti se fumano in cortile (dove li aspetta una multa salata) e dall'attanagliante senso di colpa per dover appestare i bagni dove anche i loro compagni non fumatori vanno a soffocare, tentando di urinare.
Va da sè che il termine attanagliante di poco prima assume qui la valenza straordinaria di praticamente nullo. Infatti, tanto è il loro interesse a salvaguardare i polmoni di chi non c'entra niente con il loro vizio, da difendere strenuamente questo vizio in assemblea. Protagonisti, alcuni degli stessi rappresentanti d'istituto, che, cito in maniera approssimativa, "non giustificano, ma comprendono". Il che significa che non hai espresso altro che una supercazzola da politico: hai detto quattro parole, di cui nessuna definisce una posizione sicura. Ma soprassediamo.
E se quegli abietti bastardi senza cuore dei non fumatori perseverano nella richiesta di avere i bagni liberi dai fumatori e dal loro fetor di sigaretta, gli amici di Marlboro&Co insistono nel proporre che si crei uno spazio in cortile per i fumatori. Il cortile è ampio, dicono, di tutti quei metri quadrati non se ne può dare neanche una decina a chi, a suo rischio e pericolo, vuole farsi una sigaretta?
Personalmente io sarei d'accordo a dare un'area di libero suicidio, in generale. Ma poichè esiste una regola, che dice che è proibito fumare negli ambienti scolastici e nei cortili dei suddetti ambienti, perchè quei simpatici fumatori devono piegare le regole solo in virtù della loro dipendenza?
Io posso capire queste persone, perchè noi fumatori abbiamo un bisogno fisiologico, è una dipendenza, e se vogliamo rischiare di perdere un quarto d'ora o anche più per fumare, è affar nostro, non vogliamo essere puniti per voler fumare.
Lì mi sono improvvisamente sentito un membro di Quitters, Inc. Chi di voi ha letto quella breve ma toccante storia di Stephen King, saprà che cosa intendo. Vi basti sapere che usano il principio del cane di Pavlov per far smettere di fumare. Li approvo. Come ci insegna giustamente il buon signor Donatti in quel racconto, il fumo è una droga. Possiamo girarci intorno, definirlo un vizietto, un difetto, ma la cruda realtà è che è una droga. Chi fuma è un drogato. Ha un tasso di ricaduta superiore a quello della ricaduta nell'eroina, che giustamente è definita una droga pesante. Eppure, solo per il fatto che quando si scoprì che il fumo dava dipendenza era ormai troppo tardi e le lobby del tabacco erano già troppo potenti, ora permettiamo che sia smerciata una droga ancora più difficile da debellare delle altre. Ridicolo, vero? Un'altra delle meravigliose ipocrisie del nostro tempo, che ci portiamo appresso dai decenni passati. Con la fondamentale differenza che ora iniziano a vedersi sempre di più gli effetti sulle lastre ai polmoni.
Dunque, caro simpaticone che difendi il diritto di uno spazio per i fumatori, ricorda sempre che dovrai batterti anche per lo spazio per i cocainomani, i ganjofili, gli eroinomani, gli strafatti di crack, di LSD, di funghi allucinogeni. Ogni minoranza del grande mondo dei fattoni ha diritto ad un quadretto di spazio in cortile. Nel cortile di una scuola.
E poi ci domandiamo perchè sia solo uno a gridare "Questa è una scuola! Deve avere un valore educativo!"
Ah, l'ipocrisia.
Ma diamoci un taglio e passiamo a parlare di qualche cosa di nuovo.
Alita.
Ho ricevuto un dono inatteso, assai gradito: un certo numero di volumi di Battle Angel Alita e uno più ingente di Alita: Last Order. Sono rimasto molto sorpreso dall'elevato livello di disegno dell'autore, e ho formulato questa teoria, o se preferite, una fiaba saggistica:
C'era una volta, un paese piccolo di montagne che sorgeva dal mare. Si chiamava Giappone. Molte persone in quel paese scoprirono le meraviglie del fumetto, e decisero di cimentarsi per crearne di propri. Li chiamarono manga. Questi autori si facevano chiamare mangaka. Fra loro, c'erano solo due categorie: quelli che avevano uno sconfinato talento artistico, visibile in ogni linea dei loro meravigliosi racconti, e altri che per anatomia, fisica, e altre arti figurative, erano rimasti all'asilo, ma che avevano abbastanza fantasia e riuscivano a creare storie quantomeno avvincenti.
Io, personalmente, prendo ad esempio di queste due correnti rispettivamente Berserk e Captain Tsubasa. Sappiamo tutti quanto impegno metta Miura in ogni tavola al fine di mostrarci tutto lo splatter medioevale di cui è capace, e quanti di noi abbiano seguito le avventure di Oliver Hutton pur sapendo che qualcuno doveva aver costruito male quei campi da calcio immensi e collinari e quei palloni-boomerang così stranamente aerodinamici. Fatto sta che al giorno d'oggi i mangaka si sono riprodotti, hanno imparato e prosperano tuttora. Imparando dall'una e dall'altra scuola, i loro stili si sono fusi: ora la qualità si è uniformata (ma i diversi stili esistono ancora) e le trame sono un po' bucherellate o ovvie, ma abbastanza avvincenti da seguire. THE END.

P.S: ne approfitto come sempre per dire che amo la mia ragazza e che se non commentate, puzzate.

mercoledì 16 novembre 2011

Felicitas felicitatem invocat.

Se avete letto Duma Key di Stephen King, avrete riconosciuto la citazione. Fatto sta che, come avrete notato, son felice. Dilaniato dalla sofferenza della lontananza della mia ragazza, ma felice. Oggi volevo parlare ancora una volta di Necron, ma anche di scuola, di ipocrisie e di Terry Pratchett, oltre che di altri temi, se ce ne sarà spazio. Temo di no, tuttavia. Preveggenza.
Iniziamo con uno degli ultimi spazi di recensione del nuovo codex Necron, che si apre con l'analisi di due unità d'èlite particolarmente paurose: le Necroguardie e i Pretoriani del Triarcato. Entrambe le unità sono qualitativamente equiparabili agli stessi Necron Lord e Overlord, con la carenza di qualche attacco e di ferite aggiuntive. Infatti, pur essendo dotati di Forza e Resistenza 5, di Tiri Salvezza 3+ e costando 40 punti per modello, hanno solo una ferita e un attacco. Le Necroguardie, in realtà, ne hanno due, ma solo perchè sono esclusivamente da corpo a corpo. In realtà, anche i Pretoriani lo sono, sebbene siano anche Fanteria Volante e abbiano armi a breve-media gittata, sempre finalizzata ad atterrare sui nemici dopo la fase di Tiro per somministrare la proverbiale gragnuola di mazzate. Le Necroguardie hanno un approccio più flemmatico, ma ugualmente violento, visto che scelgono di mietere allegramente fanteria e veicoli con le falci da guerra o solo la fanteria con le spade potenziate (o iperfasiche, come le chiamano i Necron). Perchè mai, vi chiederete, un'unità che potrebbe attaccare a Forza 7 e penetrare i veicoli come una Creatura Mostruosa, sceglie di abbandonare tali privilegi?
La scelta va ricercata nell'altra mano, quella che non brandisce la spada iperfasica. Ed ecco che spuntano gli scudi a dispersione, enormi lastre laser che oltre a conferire un comodissimo Tiro Invulnerabilità 4+, deflettono un attacco da tiro che non è andato a segno contro un nemico qualsiasi. Ed ecco che improvvisamente i fucili termici si pentono di aver mirato l'unità.
Ora, passiamo ai Pretoriani. Non abbiamo Tiri Invulnerabilità, diranno orgogliosi, perchè in compenso voliamo e abbiamo un bastone di energia che ha una gittata misera ma una potenza incommensurabile. E se non bastasse, gli allegri Pretoriani possono scambiare quest'arma rappresentativa con una lama del vuoto e una pistola fotonica. La prima non sarà potenziata, ma è comunque Dilaniante e ha Colpo Entropico (per ulteriori dettagli su questa regola uber-powered non avete che da leggere i post precedenti). La seconda, come se non bastasse neppure la prima, è una pistola a forza 6 e VP 5. E ha persino una gittata raddoppiata rispetto al Bastone dell'Alleanza, l'arma rappresentativa di poco prima, che vanta sì forza 5 e VP 2, ma ad una distanza di soli sei pollici, praticamente un'inezia per preannunciare gli assalti. Insomma, con questa pratica scelta di pistola e lama, i Pretoriani guadagnano un attacco, divengono competitivi contro veicoli e fanteria allo stesso modo, e diventano una delle più forti (seppur costose) scelte èlite di Fanteria Volante.
Ma basta con questi cadaveri cibernetici. Passiamo ad una disquisizione sulla scuola.
Domani si terrà una manifestazione studentesca con la quale gli studenti della mia città, riunendosi in piazza, faranno sentire la loro voce contro le ingiustizie che ancora vigono nel panorama dell'istruzione italiana. In occasione di questo, ho avuto modo di analizzare la posizione, se non della media delle classi delle superiori, quanto meno quella della mia classe. Ho notato un crescente senso di ipocrisia e di opportunismo, un sordido attaccamento all'utile immediato del voto, del compito, della valutazione. Non fraintendetemi: io stesso sento questo attaccamento; e non fraintendetemi neppure in questo: si tratta di un attaccamento pragmatista, checchè ne dicano professori ed altri alunni. Nell'attuale sistema scolastico, si impara per essere giudicati, si impara per essere selezionati, e spesso e volentieri non si impara neanche quello che si voleva veramente, ma solo piccoli frammenti nozionistici da sfoggiare sul registro, un programma fatto per inscatolare la conoscenza nella burocrazia. Per questo la gente studia in ansia, nel terrore dell'interrogazione, del compito. Il modo di porsi degli insegnanti, per quanto aperto, per quanto accogliente, sarà sempre destinato a scontrarsi con l'innata ipocrisia del dover consegnare il foglio del compito, di dover vergare con mano giudiziosa il voto che condanna o che eleva. Questa, cari miei, è ipocrisia. Non condanno i professori per questa ipocrisia, è intrinseca nel loro lavoro: più che altro, l'ipocrisia degli studenti che vanno a ripararsi dietro le manifestazioni studentesche per evitare i compiti. Non li odio, ma vanno dette certe cose. E con questo chiudo la questione della scuola e dell'ipocrisia. Ho già detto abbastanza.
Passiamo infine alla letteratura. La mia ragazza (che, essendo la mia ragazza, non poteva essere altro che geniale) mi ha consigliato di leggere la saga dei Maghi di Terry Pratchett.
Da dove partire? Direi che sensazionale è un termine adatto per un inizio. Il personaggio di Scuotivento esemplifica un anti-eroe pigro e fantasticamente dipinto per quello che veramente sono i pigri, gli ultimi, i mediocri con un ruolo da protagonista: non crescono, non maturano, non migliorano: sopravvivono.
Anche gli altri personaggi sono particolarmente ben delineati: la Morte è un sarcastico e solenne aspetto del tristo mietitore che trasuda umorismo non voluto. Hrun il Barbaro mi sorprende per l'assonanza che mostra in alcuni punti a Conan (ovvio) ed Elric (più sottile). La conoscenza stessa di Pratchett è impressionante, visto che cita, gioca con le citazioni e sbugiarda i miti più segreti o più conosciuti dei nostri secoli, riproponendoci i mostri lovecraftiani, gli dei falsi e bugiardi, il Campione Eterno e la sua Spada Nera, le cosmologie assurde nate sulla base di immaginifiche teorie dello spazio e del tempo. Il tutto, condito con una conoscenza ben più terrena, ben più moderna, che cozza senza infrangersi con questo universo fantastico, ma vi si fonde come plastilina con gomma pane. Un miscuglio non molto apprezzabile. Fortunatamente, l'umorismo pungente di Pratchett rende gustoso anche un caotico miscuglio del genere e ne ridistribuisce le parti in modo organico. Dopo poche righe ci si rende conto che il Mondo Disco ha abbastanza senso da poter rivaleggiare con altri fantastici universi di umorismo, causticità e follia sobria.
Da comprare e da leggere, direi se venissi pagato per pubblicizzarlo. Ma siccome ciò non avviene, vi consiglio di trovare una ragazza bella, nerd e simpatica, di innamorarvene come ho fatto io, e di prenderli in prestito da lei. Siate ovviamente educati, prestatele qualcosa a vostra volta.

giovedì 10 novembre 2011

Necron & Love

Oggi si apre con note positive. Tutti voi avrete notato la presenza di un certo fattore romantico negli ultimi tre o quattro post. Il fatto che fossero indirizzati a far notare il mio affetto all'interessata è una bugia infamante e basata solo su false supposizioni *guarda in giro e fischietta con noncuranza* ma ciononostante l'effetto ottenuto è stato quello sperato. Ora ho una ragazza e una ragazza ha me. Se state leggendo queste righe, che qualche dio vi aiuti. Io e lei potremmo generare qualche anomalia quantistica (ci stiamo lavorando sopra) qualche vortice spazio-temporale (abbiamo già dei risultati) e uno o due buchi neri nel cyberspazio (puramente inintenzionali, ma riuscitissimi). La nostra storia d'amore affronta le distanze, gli orchi di Mordor e, quando gli olimpici decidono di farmi qualche scherzo, anche quel simpaticone di Zeus. Ma grazie ad un paio di incantesimi di alto livello la nostra storia sopravvivrà egregiamente, e con artifici spontanei quali il treno potremo anche vederci a breve. Questi elementi positivi sono alla base del mio riuscito tentativo di stamattina di emulare Prince of Persia nella sua scalata dei muri. Ci sarei riuscito anche meglio, se avessi avuto le sue scarpe. Perchè, sappiatelo, il trucco è lì. Me l'ha detto lui.
Passiamo ad una nuova analisi delle meccaniche Necron. Prendiamo in analisi due veicoli che costano lo stesso ammontare di punti: Il Falce del Giudizio e l'Arca Apocalisse. Entrambi vengono 175 punti, sono scelte Supporti Pesanti, e hanno un alto volume di fuoco. Tuttavia, mi sento in dovere di ricordare le loro qualità. Mentre il primo, forte della velocità spaventosa e dell'Attacco in Profondità, può fare abbastanza danni grazie ad un distruttore tesla binato e ad un raggio mortale (Cazzo, è un Death Ray, certo, corto e potente, e si s'inarca verso un secondo bersaglio, ma è comunque un fottutissimo DEATH RAY!), il secondo può fare molteplici stragi, grazie alle bordate di scorticatori gauss (cinque per lato, non dimenticatelo) e all'adorabile cannone apocalisse. Se si muove, il colpo che parte dal cannone è di potenza medio-alta, con una gittata non più elevata di quella di truppe normali, e ad area (piattella piccola). Se si rimane immobili, il colpo, che è invece ad area grande (piattella grande), non solo raggiunge il nemico dall'altra parte del campo e ovunque possa trovarsi se non nascosto o barricato in una fortezza, ma riesce anche a disintegrarlo senza troppi problemi, a prescindere da resistenza e armatura.
Già, l'armatura. Mi stavo domandando perchè non l'ho detto prima. Una regola introdotta assieme ai Protocolli di Rianimazione (ossia i nuovi tiri Ritorneremo! di cui parlerò dopo) è il Colpo Entropico. Con questa abilità devastante, riservata a chi utilizza le Lame del Vuoto e agli Sciami di Scarabei (rinominati Scarabei Canoptek), si distrugge l'aramtura in seguito ad una ferita non salvata, e in seguito a colpi penetranti si asporta un punto di corazza. Fino alla fine del gioco. Bella roba, eh? L'unico difetto è che gli sciami hanno forza 3, quindi dovranno impegnarsi per colpire un veicolo, e così anche quei fighetti dei Signori Supremi.
Passiamo ai Protocolli di Rianimazione. Ora si attivano alla fine di ogni fase (bene), riportano sempre indietro con una ferita sola (giusto ma male), non si attivano in caso di ripiegamento dell'unità (male), funzionano anche contro Morte Immediata e altri effetti che negano tiri armatura (bene) e funzionano solo su 5+ (giusto ma male anche questo). Mi hanno lasciato molto soddisfatto. Poi, c'è la regola a parte per i Personaggi Indipendenti, chiamata Sempiterno, che permette loro il tiro anche quando sono da soli, ossia rendendoli di fatto in grado di stare per conto loro sul campo. Da questo punto di vista, i Necron mi hanno pienamente soddisfatto.
Ora sto parlando con la mia ragazza. Nel caso legga, sì, sto parlando di te e non esprimerò il mio amore su un blog, sebbene lo abbia fatto per tre post. Lo farò quando ci vedremo.
See ya.

domenica 6 novembre 2011

This time, in English.

I suddenly noticed the subtle presence of some foreign visitors, coming from the farthest reaches of space. It's like daleks turned into neighbors in comparison. I mean, how could have I not noticed such a thing? People watch this shitty blog from the US, from Russia, from Germany! Wow, man, I'm famous! Maybe this time it's not KGB, CIA or other ol'friends of mine. Well, let's just keep my COOL FACE and go on with the show.
Because of our foreign guests, i decided to write the entire post in english. Politeness is not allowed, still, but drawings are. This gives me the chance to say this: if you ever made something that even vaguely resembled art, then you are some kind of artist. This advice is for you all: never stop being artists. Art is something that goes beyond language, it's a language on its own. It's inspiration from your gods, your demons, your personal muse, your soul, or anything darker or brighter than these. There are people who can't express art. Those people have all my compassion. It's not like they don't have a gift; it's a rejection. Rejecting a gift that is purely human, and divine at the same time, is a sin. Not christianically speaking, obviously. BTW, I don't even know if christianically is a real word. But if you got the meaning, its effect struck you in the way I wanted, then now is a word that makes sense. You see? Even neologisms are part of an art, the art of the language that we use everyday to express all our hypocrisies, our intolerances, our hatred, our hopes, our unfulfilled destinies, our cries for help, our curses, our words of love. Dante made this clear writing the Divine Comedy, using foreign words, creating new ones, mixing all together and showing us what his weird mind imagined as the final destination for all those who worshipped that guy on the cross over there.
I've got nothing against Jesus, let's say it loud. We were friends, we shared some days together cutting wood in Bethlem. I always thought his ideas could be shown to the world without claiming direct descendance from an atavic jew god of wrath and mercy. He also had some strange issues about cannibalism, but it was everything in his head, he never actually did anything. I suppose.
Well, let's pass to simpler issues. I was asking myself what really makes people laugh. I just showed some black humor, and I dare to say that I'd be glad, in case nobody laughed or even smiled, if at least you didn't feel offended. I always believe that some humor is easier to laugh about, but this doesn't mean that only that kind of humour should be allowed. The laugh, in its deepest roots, is the act of showing happiness, or at least some appreciation to some issues, put in a different light. You see, the issue never changes, it's the perspective that changes. I wouldn't dare to ask you to see olocaust from Hitler's point of view, because you could laugh of his evil, turn his pathetic figure into a ridiculous pawn of intolerance, but you would never accept his madness when you're not joking.
This leads me to the poing of the joke, still entwined to the concept of laugh. humanity always had problems accepting jokes on death, sex, and other main issues that had a high degree of importance in our life. The point is stigmatizing those issues. Again, the issue doesn't change, it's the perspective. Still, fear is not an option. Blind faith, neither. We have seen our childhood heroes facing their enemies without fear, but I believe this is not the expression of the bravest men we have in the world. The bravest is the one who laughs in front of danger. This kind of man isn't mad; He does have an idea of what he's facing. Still, he decides to fight laughing. His enemy will be nothing more to his eyes. At the very least, a hilarious death will be delivered, which is sometimes a good death. Obviously, if you have ever breathed some of The Joker's venom, you know that NOT all the hilarious deaths are good.
Now I believe it's time to go. I hope you liked this little change for just one post, a bit of a language that can be better understood from the place you read. Obviously, my italian readers will curse me to the death for this. Or maybe they will just watch the pictures, since they can't read; who knows...
However, have I already said this? I'M IN LOOOVE!
Now I quit. But I had to say this. Maybe it's not the right love, maybe it's impossible, maybe it's stupid, maybe not. But I won't know until I have lived it all. Then I'll look back to all my past loves, and will never feel regret. Not for the ones that didn't end well, not for the one that has never even flourished. Experience is never bad, I suppose.
I hope you keep following this little pathetic blog. Please, leave a comment, something, some fucking feedback at least. Leave a trace of you passing through this blog.
This is for you: you have seen this part of the universe, the part in which my thoughts are expressed; and for this simple reason, I thank you, whoever you are.
I hope my grammar, my syntax and my punctuation weren't so bad; I hope you enjoyed this post, my drawings so far, and this whole blog. And with this, i finally quit.
Lights out.

sabato 5 novembre 2011

Every (Bad) Day Is Exactly The Same.

Mentre la vostra mente si proietta verso il rassicurante umorismo dei meme, oggi parto dicendo appunto che il calcio mi ha rotto le palle. Se mi consentite questo finissimo gioco di parole, beninteso.Passiamo ad argomenti di ordine più serio: ho perso le chiavi, e attraverso una sofferta odissea le ho riconquistate al prezzo della vita di molti innocenti, aprendomi una strada attraverso i Neri Cancelli di Mordor e scalando vette di inimmaginabile altezza.
Vabbè, poi me le son fatte ridare da un mucchio di compagni di classe menefreghisti/fighetti cui non frega un cazzo delle responsabilità del tenere chiavi altrui, quindi figuriamoci di me, ergo son tornato a casa.

Il mio intervento di stasera sulle novità dei Necron riprende l'argomento dell'inutilità dell'Attacco in Profondità nel turno nemico permesso ai Necrocecchini e, in ultima analisi, anche alle riserve in generale, coadiuvate dal potere del Nemesor Zhahahahndthrhekhchkchkh, per gli amici Zahndrekh. Questa dell'AiP del turno nemico resterà un'importantissima FAQ, e ad essa si aggiungerà sicuramente il potere Signore del Fuoco concesso alle Schegge di C'tan. Ebbene sì, ogni Scheggia di C'tan, ossia ogni minidio di metallo, avrà le stesse statistiche, ma aggiungerà al proprio immenso potenziale di creatura mostruosa svolazzante, Implacabile e Guerriero Eterno il fattore di due abilità fantasmagoriche, pseudo-psioniche ma senza relativi test, che violano il velo della realtà al pari di Jack lo Squartatore con le carni delle sue vittime.
E proprio qui casca l'asino. Mentre in alcuni ovvi poteri, che consistono semplicemente in attacchi da tiro di violenza inaudita o di inutilità cosmica, il potere Signore del Fuoco rende tutte le armi di un certo tipo soggette ad una versione più violenta del Surriscaldamento, una versione che con un 1 rischia di uccidere il portatore a prescindere dal valore delle ferite. Epico.
Ma che tipo di armi in particolare? Su questo il manuale si fa improvvisamente vago. Certo è segno che chi giocherà quest'abilità si distinguerà per doti di trolling epico, visto che viene definito come tipo "qualsiasi arma che fa riferimento, nell'effetto o nella regola, a fiamme, o calore, e le armi con la regola Termico." Quindi, i migliori troll riusciranno a convincere l'avversario che, essendo la metà delle armi di Warhammer 40000 basate sulla rudimentale, seppur funzionale, tecnologia delle armi da fuoco, esse sono soggette al potere dello C'tan. I Draghi di Fuoco Eldar appendono il fucile al chiodo e si danno all'ippica. La Guardia Imperiale dichiara: "Non ci arrendiamo. Useremo catapulte umane. Fatte con corpi umani. Manovrate da persone. E con proiettili di carne. FOR THE EMPEROR!" Gli Orki si fanno più sostanziali, pragmatici, senza perdere la loro filosofia e il loro grande carisma: "NOI RAGAZZI ORKI ZIAMO FORTI ANCHE ZENZA I FERRI, GLI SKOPPIA E LE ALTRE COSE KE FANNO BUUM. VI PIKKIEREMO COZI' TANTO KE KIEDERETE KE VI ZPARIAMO DI NUOVO. WAAAAGH!" Anche gli Space Marine dicono la loro: "Non ci arrendiamo neanche noi. Useremo il nostro valore per fare a pezzi i nemici."
E già sappiamo quanto possa essere duro il valore degli Space Marine. Basti pensare al Sanguinor degli Angeli Sanguinari che solo con la sua Volontà Adamantina si difende egregiamente dai colpi di plasma.
Ma perchè insistere ancora su queste quisquilie? Passiamo ad argomenti più seri.Stavo pensando alla grande analisi dell'età. Parlando con un amico, mi è stato spiegato di come lui, pur avendo vissuto a mille all'ora in gioventù, abbia rallentato il passo quando il tempo ha iniziato ad esigere di più il proprio prezzo. "Prima, quando mi facevano vedere il disegno del Piccolo Principe, io vedevo il serpente che ingoiava l'elefante," diceva. "Ora, anche se so che è un serpente, so anche che vedo il cappello." Questo mi fa rendere conto di quella che potrebbe essere votata come la migliore citazione di Capitan Ovvio del mese, dopo "Il cielo è sempre più blu", ma l'abisso fiorito che separa i due inevitabili ordini, i bambini e gli adulti, è un confine impossibile da travalicare, ci si può solo cadere dentro. Questo confine viene definito da una persona in particolare un reame che non è mai stato mappato, nè lo sarà mai, dalla Royal Geographic Society. Le persone che non hanno più visitato quel posto lo chiamano "Adolescenza".
Perchè mai? Mi verrebbe da dire che chi è bambino può imparare, chi è adulto sa solo insegnare, chi si trova in mezzo prova ad insegnare e a imparare da entrambi, ma fallisce in tutto ciò che fa.

Chiudo segnalandovi ancora una volta quei fighetti simpatici di Bjorko Dio, che hanno ritinteggiato e hanno avuto una fantasticosa intervista con gli Uochi Toki.

venerdì 4 novembre 2011

Every Day Is Exactly The Same. Fnandastico.

*parte la sigla di SuperQuark*
Benvenuti a questa puntata di Pariah. In questo post analizzeremo assieme vari argomenti, fra cui la musica, l'hobbistica, i fumetti e altro ancora.
Iniziamo con un breve ragguaglio su un nuovo astro nascente della mia cultura musicale: ho scoperto i Nine Inch Nails. Non sapendo definirli, ho iniziato con un alternative metal, poi mi sono reso conto d'aver sbagliato, sono passato all'industrial rock; non soddisfatto, mi sono addentrato stupidamente nella definizione di synthrock e, datomi del coglione hipster, mi sono detto che forse erano elettronica-metal. Infine, resomi conto che gli ormoni mi hanno sballato ancora i neuroni, ho deciso che la classificazione musicale dei NIN non s'ha da fare. Tanto per citare quell'inutile contribuente italiano al Romanticismo.
Già, il Romanticismo. Bello, figo, nella tensione verso l'assoluto, l'ignoto, il sublime, il sehnsucht e tutte quelle altre simpatiche accezioni accademico-nozionisticologiche del cazzo. Semplicemente, il Romanticismo non si studia. Si vive. Punto.
Odio l'insegnamento che guarda dall'alto, odio l'insegnamento che fa propria una dottrina insegnata e la propina pari pari ad altri indottrinabili, indottrinaturi ed infine indottrinati. Odio la struttura della scuola che analizza quello che piace a un gruppo di persone avulse dalla classe, avulse dalla scuola specifica, avulse dalla scuola in generale. Preferirei di gran lunga che ogni classe facesse il proprio percorso di studi da sè, ma così dovrebbero essere sapienti già da prima. E anche questo paradosso non s'ha da fare.
Allora bisognerebbe studiare tutto. Ma il tutto è immenso e non vale la pena passare la vita a imparare per mettere a frutto il tutto negli ultimi anni di vita.
Dunque come imparare? Come raggiungere la migliore educazione possibile? (E non parlo di quella brutta educazione che vi insegnano a tavola, a casa, nei luoghi civilizzati. Le pastoie della civiltà cambiano lucchetto ad ogni generazione che le porta, spesso togliendo un anello o due dalla catena.) Come diventare colti, ma non troppo, e saggi senza limite?
Io me ne rendo conto con la filosofia. Non ho imparato nulla dai libri, se non lo stretto indispensabile; non ho imparato nulla dalla professoressa, se non ad ignorare il suo concetto di filosofia, brutalmente discorsivo, brutalmente accademico, brutalmente anti-filosofico, se con la filosofia dobbiamo capire la vita e viverla bene. Ma ho imparato ad avere una filosofia di vita, un po' elastica, un po' ipocrita, quando serve, ma pur sempre fine alla mia felicità e non a se stessa. Funziona molto bene, ve l'assicuro. Salto, rido, canto, ballo e amo di più, odio molto di meno, e sono molto più violentemente indifferente verso ciò che non merita neppure il nostro odio. E come ha detto qualcuno, il contrario dell'amore non è l'odio, ma l'indifferenza. Non che sia necessariamente vero per me, ma mi pare verosimile per lui e per molti. Già, di quel poco che ho imparato di filosofia, molto è relativismo gnoseologico. E funziona, ve l'assicuro.
Ora, passiamo all'hobbistica. Parliamo dei Necron.
"Ma và?" direte voi. "Eppelamaiell'!" risponderò io.
Bene, i nuovi Necron implementano le straordinarie furbate dell'anno: le imprecisioni da FAQ.
Ossia, alcune delle regole non sono ben chiare. In pratica, consistono nell'inserire regole così abnormi che sono impossibili da definire, oppure regole così sciocche che sembrano fatte da un fanclub deinecron composto da hobbisti nerducoli di dodici anni senza il minimo ritegno per i bilanciamenti delle regole.
Primo esempio: i Necrocecchini. Simpatici assassini armati di un fucile di precisione che, impossibilmente, è a Cadenza Rapida. Il che già fa aggrottare le sopracciglia. Ma passi.
Il problema è che codeste creaturine sono avvantaggiate dall'arte di apparire attraverso l'Attacco in Profondità. "Bello", direte voi. Se non fosse per il fatto ancor più vantaggioso (attenti, arriva la fregatura) che questi dubbi cecchini possono addirittura entrare tramite AiP nel turno dell'avversario, subito dopo che una sua riserva è entrata in questo stesso modo. Perciò, i Necrocecchini entrano nel turno avversario.
Ma questo non significa forse che si offrono direttamente come bersagli ai nemici fin dal primo momento? Questo vorrà dire che si beccano botte da orbi. A meno che non possano addirittura agire nel turno avversario, e con questo folle cavillo non scritto il tempo, lo spazio e Gianni Morandi collasserebbero su loro stessi, come merda in uno scarico. E Gianni farebbe "GNAM".
Ma passiamo oltre. Il momento Necron è passato, si parla ora di Enki Bilal.
Completata la Tetralogia del Mostro, mi rendo conto che quest'autore ha sviluppato quasi ogni aspetto della psiche umana, attraverso la storia di quattro persone, due uomini e due donne, e attraverso il Mostro stesso. Il Mostro è un fulcro incredibile. Ho apprezzato dal profondo fin dal principio l'uomo, il mostro, lo scienziato, l'oscurantista e infine l'artista Optus Warhole in tutti i suoi molteplici doppi, cloni, false identità e identità vere alternative. Mi ha ricordato me stesso e mi ha dato la magnifica, seppur angosciante intuizione, che ogni grande genio abbia potuto essere uno strano essere interdimensionale, ignaro del suo completo fato ma contemporaneamente scrittore del suo destino. Questo, ovviamente, non va visto sotto una luce sillogistica: non sono un grande genio, sebbene sia uno strano essere interdimensionale. E per me vale la profezia dello spirito guida che si manifesta agli Uochi Toki:
Ciao viandante, io sono uno spirito guida, incarnato in questo corpo da ragazzina. Mi chiamano figlia, alcuni sorella, altri figa. Sono qui per dirti che nonostante tu sia un mago, nonostante tu abbia fatto sette dischi, la tua ricerca è appena agli inizi. Cerca di vivere il più possibile, almeno fino a centoventi anni. Miliardi di cicli verranno. Trovarsi e perdersi. Sbagliarsi e correggersi. Il tuo destino è scritto e da scrivere. Maturi le caratteristiche e gli strumenti per modificarle in simultanea. In questi giorni intensi vivrai contrasti nel chiamarti e paragonarti ad una tartaruga, nel mischiarti coi cerbiatti e dimostrarti esagerato nell’entrare in una femmina, sbilanciando la tua falsa etica in una ciotola di riso e schiaffi. Non riuscirai mai a rilassarti davanti ai fuochi. Devi farti invadere dalle vibrazioni dolorose, che stendono sul suolo e tirarti fuori dal dolore da solo, senza un espediente farmacologico od un attimo di riposo. Devi vivere due vite come una sola per trovare il drago, e devi farlo senza parlare, senza star zitto, disintegrando te stesso ed il concetto di adesso – scusate, qualcuno di voi ha una sigaretta da offrirmi?
Concludo che ancor m'attanaglia il cuore la morsa di questo amore inconsueto, ma oggi non è tempo di parlarne. Parlerò comunque di donne, o per lo meno lascerò che siano ancora una volta gli Uochi Toki a parlare al posto mio:
"Non è vero che le donne sono sensibili! Sono empaticamente sterili! O almeno, tu lo sei di sicuro!"
Dopo quest'analisi delle donne che mi circondano (ahimè, il mondo cade, cade nelle mani di codeste donne) mi vedo costretto a chiudere questo post. Vi ringrazio per la vostra cortese attenzione, e per averci seguito, e buonasera.
*riparte la sigla di SuperQuark*

giovedì 3 novembre 2011

Dopo il Giorno dei Morti, i Morti tornano.

Ebbene sì. Il Codex Necron ritorna... dopo quanti anni? Cinque? Sei? Sette? Insomma, troppi. Il mio cammino con loro si era ridotto a due unità di guerrieri, un monolito, un Noctifero e quello che ci entrava nel mezzo, di solito un Gran Sacerdote.
Ora i Necron ritornano con un background immenso, che stupra i precedenti dello C'tanteismo assoluto e ortodosso. Con un radicale spostamento degli Immortali nelle truppe, unica variante del ruolo fondamentale per il controllo e la conquista di obiettivi. Ma uno slittamento del genere basta.
Considerando che finalmente l'odiata regola Teletrasporto svanisce, i Necron tornano, più lenti che mai, più caotici che mai, più tecnologici che mai.
Iniziamo dalle cose semplici: le armi sono tante, ora. Ma proprio tante. E le truppe si beccano solo tre di queste armi, ma sono già abbastanza. Sappiamo bene che i Guerrieri facevano abbastanza, ora fanno abbastanza contro i nemici normali e parecchio contro i veicoli. Gli Immortali, per contro, sono forti e basta.
Passiamo ai veicoli, in particolare i trasporti. Abbiamo aeromobili scoperti che cagano nuove unità di guerrieri, sai che forza! L'Arca Fantasma è una frughissima gabbia volante armata con dieci scorticatori gauss, molto forte contro le truppette misere. Per qualcosa di più forte, è meglio usare la versione Arca Apocalisse. Il nome viene dal Cannone Apocalisse che porta sotto il veicolo. Il nome viene dal libro biblico Apocalisse. Il nome viene dal greco, significa rivelazione. Rivelazione della completa futilità dei nemici di controbattere, visto che l'Arca ha anche 13 su fronte e lati finchè non si becca il primo penetrante. E nel frattempo sgrana tutto quello che c'è in area grande.
Passiamo ad un veicolo nuovissimo, la Falce della Notte. In pratica, puoi portare una truppa di massimo quindici scheletrini metallici pesantemente armati su un caccia a reazione che si fa il campo nel tempo di una scoreggia. Praticamente immane. E ha pure la migliore arma Tesla sul mercato.
Ah, già, le armi Tesla. Due colpi in più automatici per ogni 6 che totalizzi. Faaantastico. E poi ne spara altri ancora, ve l'avevo detto che è la migliore sul mercato.
E come se non bastasse, ora ci sono diecimila scelte èlite che si battono per la supremazia. Una più gasata dell'altra, e fra di esse c'è quello che resta degli C'tan. Che C'teneri.
Il resto ve lo racconto mano a mano che rinsavisco dall'euforia stranamente contenuta.
Passiamo ad altro.
Sono innamorato.
Non dirò di chi, sarebbe stupido farlo perchè so che la persona in questione sa leggere. Meglio lasciare il dubbio e fare il sentimentale misterioso finchè non sarà troppo tardi. O finchè non ce l'avrò fatta a incontrarla e a dirlo.
Ah, merda, son bravo a lasciar trapelare indizi.
Fatto sta che sono almeno dieci anni o giù di lì che non mi innamoro così violentemente. Gli ormoni hanno bussato alle vuote pareti del mio cranio e hanno gridato: "Ehi, siamo tornati! E che tappezzeria di merda, per non parlare poi dell'arredamento. Ma è un loft abitato o lo usi per immagazzinare l'aria?"
E hanno iniziato a modificare le mie percezioni primarie. Attualmente la mia forza si è decuplicata e sono in grado di scattare, correre, fermarmi e ricominciare a correre. Per un bel po'. Merda, se solo gli effetti ormonali fossero controllabili andrei in giro vestito da supereroe e combatterei il crimine.
Vabbè, oggi vi saluto, son contento ma domani forse no. Divertitevi a far passare la voce che sono innamorato, ciao.