lunedì 31 ottobre 2011

Euforia/nostalgia/rimpianto post-Lucca

Innanzitutto bisognerebbe dirlo.
Non ero mai stato a Lucca, prima.
Grosso errore.
La mia gita di due giorni è state proficua al quasi massimo grado (non abbiatemene a male, ma l'incontentabilità umana supera persino la stupidità umana) e ho avuto modo di fare conoscenza con innumerevoli soggettoni, grandi menti, Wayne Reynolds, niubbi sciocchi, belle cosplayers, e il segreto di Gianni Morandi. Non che volessi tutte queste cose, mi bastava incontrare Wayne Reynolds e quegli altri simpaticoni di Nonciclopedia. Ho fatto entrambe le cose e sono felice, ma non mi basta.
Prima i lati negativo-quasi neutri:
Uno: è durato troppo poco. Ma la fiera è immensa, ho visto quanto era giusto vedere e non sarei comunque riuscito in due giorni ad analizzare ogni aspetto di questo evento. Anche perchè non ho ancora l'ubiquità. Ergo, essendo questo problema provocato da cause non dipendenti o non influenzabili da me, non ci posso far niente e sono di nuovo felice e contento.
Due: mi sono portato appresso per ore una katana comprata ad uno stand e non avrei dovuto farlo. Anche perchè mi pesava, più che la spada imballata, il giubbotto, la felpa e il maligno bacio caldo del sole incandescente fuori stagione. Non che sia stato proprio un male, ma non è stata neanche una grande passeggiata. Si poteva far di meglio.
Tre: ho bivaccato in certi momenti di autocontemplazione, contemplazione dell'intorno e contemplazione del nulla intorno all'intorno. Forse, considerando che l'intorno era ripieno di cosplayers molto frughi, avrei dovuto fare più foto. Ma anche quelle che ci sono state non sono state male.
Quattro: non ho potuto comprare tutta la fiera, e questo dipende dal budget. Ma questo è un problema che non vale manco la fatica di essere sviscerato.
Passiamo ai punti positivi della mia gita.
Uno: Ho incontrato Wayne Reynolds.
Non mi stancherò di ripeterlo, quell'uomo ha ispirato il mio filone fantasy sin da quando vidi per la prima volta un suo disegno di un golem di carne e uno di ferro sul Manuale dei Mostri della 3.0, e da allora ho disegnato come un matto e ho sempre ammirato il suo stile, pur non riuscendo ad avvicinarmici più di tanto. L'ho conosciuto, gli ho stretto la mano, ho fatto una foto con lui. Nient'altro, ma mi è bastato. Di certo non potevo permettermi uno dei suoi disegni con il mio ben misero budget. Ma tant'è.
Due: Ho incontrato dei nonciclopediani dal vivo. Un conto è spammare regolarmente sul web, un conto è farlo nella vita reale. Meraviglioso, semplicemente. Essere faccia a faccia con loro sciocca un po', ma merita fin troppo. Stesso si potrebbe dire del loro incontro con me, dopotutto. Il fatto che poi ci si chiami fra di noi alternativamente con nomi reali e virtuali indica come l confine diventi più labile ogni anno che passa. Prima o poi saremo creature un po' virtuali, un po' reali, un po' metafisiche, un po' anche tutto il resto, un virus umano che si intrufola e contagia ogni aspetto dell'universo. Per questo amo gli esseri umani in generale nella stessa misura in cui odio alcuni di essi in particolare.
Tre: ho apprezzato il meraviglioso dilagare della sottocultura fumettistica, videoludica, libraria e altro-artistica nel mondo reale. Pensate all'effetto che avrebbe una fiera cosplay in qualsiasi altro luogo d'Italia. Ci sarebbe un circolo di tacita disapprovazione a guardare dall'esterno, dall'alto di una incomprensione della cultura nerd e di tutte le suoi compagini alleate. A Lucca, la magnitudine di un evento di tale portata semplicemente schiaccia, soffoca qualsiasi occhio esterno che fissi, occhieggiando con scherno, disprezzo o incomprensione, quello che avviene dentro le mura. Insomma, ci sono così tanti cosplay che si è praticamente immersi nella nerdaggine. I cosplayers sono accettati come semi-eroi, non come tipi strani o pervertiti che si travestono. Questo uccide ogni pregiudizio.
Quattro: il tour della fumetteria che ha organizzato il viaggio mi ha fatto scompisciare. Siamo stati un gruppo educato, estremamente pazzo e sciancicato. Però abbiamo condiviso momenti di divertimento assoluto con gli organizzatori, cui abbiamo comunicato i nostri stati con sms pieni di
partecipazione: Devo andare a fare la cacca, *plof* e Siamo quello che mangiamo. By Gianni.
Non ci si può aspettare niente di meno quando si minaccia ripercussioni a chi chiamerà il numero d'emergenza per inezie. Non da giovani.

2 commenti:

  1. Il raduno è stato ganzo. Spero che non ci vorrà un altro anno per ribeccarci, ma Lucca è sempre davvero un'esperienza gargantuesca.

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  2. hey milfone! il primo sms era il mio!(devo fare la cacca)
    p.s.: gianniiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!! treeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!

    paolo

    p.s.: l'anno prossimo la katana la uso diversamente!

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