venerdì 9 settembre 2011

KARMA LOL


Ehilà, inizio salutandovi assieme al mio amico Slowpoke, che mi ha fatto sapere che pochi minuti fa è stato perpetrato un brutale fratricidio ad opera di un tale Caino.
Continuo aggiungendo che il mondo gira, e gira gira gira finchè non si ferma. Ma non ha importanza, oggi ho molte cose da dire, ma dicendole finirebbe l'angolo delle news e perciò voglio allungare il discorso, così avrò scritto un post lungo e vi avrò ammorbato fino alla morte.
Ma Slowpoke non vuole, quindi sarò breve:
-mi hanno rubato la bici;
-ho Warhammer 40000: Space Marine;
-domani inizia la scuola.
Bene.
Innanzitutto spero di scoprire chi ha rubato la mia Devil's Queen. Ci avevo lasciato attaccato sopra pure un pezzo di gomma pane. Se scopro chi è stato, spero che gli vengano spezzate le braccia e le gambe, gli si orini sulle ferite e io abbia la fortuna di passare di lì dopo che è accaduto. Riderò di gusto, chiamerò i soccorsi, e poi spero che appena uscito dall'ospedale dopo la convalescenza, gli ricapiti di nuovo lo stesso supplizio. E ancora. E ancora. E ancora. Come un moderno Prometeo che ha rubato non il fuoco, ma la bicicletta, agli dei.
Passiamo ad altro. Warhammer 40000: Space Marine è come Sucker Punch rispetto agli anime e ai manga: un copiaincolla riuscito malamente bene, in questo caso di God of War, Gears of War, Red Faction: Armageddon e chi più ne ha, più ne metta. Però è riuscito in modo straordinario il realismo e, soprattutto, la fedeltà del gioco al mondo ideato dalla Games Workshop. L'unica cosa che mi fa sparare nei denti sei o sette caricatori di fucile requiem è il doppiaggio italiano. Le Kakkole sono accettabili, gli Orki non dicono abbastanza parolacce o slang da ghetto per risultare credibili e in assoluto, gli umani e gli Space Marine sono espressivi solo quando non li guardi in faccia, perchè altrimenti l'illusione salta.
Quanto alla scuola, Slowpoke vuole dire la sua:

Ora l'ultima cosa importante: volevo a tutti i costi scrivere qualcosa, dopo che mi è venuto in mente, ma non ci sono riuscito. Qualcosa me l'ha impedito, non so ancora cosa. Ma era un modo bello di esprimere l'amore, uscito in un momento random della mia vita, privo di qualsiasi collegamento con la mia vita personale ma non per questo meno bello, e se ci si riuscisse a fare sopra una canzone, o una ballata, o qualcos'altro, sarei felice. Giusto un po' di più.

L'amore è una guerra psicologica,
L'amore è uno straniero che ti deruba nel buio.
L'amore è una canzone non cantata
Per tutti quelli che chiedono ma non ottengono.
L'amore non chiede, l'amore prende,
L'amore non aspetta false partenze.
L'amore è un treno che non si ferma,
L'amore è una storia senza lieto fine,
L'amore è una bugia, una storia, un racconto
Che si racchiude in un baule o in una canzone.
L'amore ti uccide, ti dà la vita,
Poi ti uccide di nuovo, ma non è mai finita.
L'amore è rabbia, l'amore è violenza,
L'amore è un delicato paradosso
Che dà brutale dipendenza.
L'amore è violenza, l'amore è rabbia,
L'amore è un veliero fantasma
Arenato nella sabbia.
L'amore sorge, l'amore cala,
come una marea maligna
che nasconde la secca.
L'amore è fuoco, il fuoco che brucia
Quando il ghiaccio è rotto e abbiamo fretta.
Fretta di amare, fretta di lasciarci
Fretta di bruciare le tappe e di ricominciare
Fretta di perdere tutto e guadagnare un pugno di baci
Fretta di perderli e guadagnare una vecchia foto.
L'amore è quello che guida il viandante nel deserto,
La vedova fedele, il cane, la schiava,
Il cantore dilaniato dalle Furie e l'amante inesperto.
L'amore è, non è, chissà?
L'amore è l'altra faccia della felicità.

Enjoy.

domenica 4 settembre 2011

That is not dead which can eternal lie. And with strange aeons even death may die.


Bel titolo, eh? Grazie, H.P. Lovecraft. E nel caso non lo conosciate, lasciate che vi dia degli ignoranti, e che vi distolga dall'insano proposito di chiedere se le iniziali del suo nome significhino Harry Potter. Howard Philips Lovecraft è il padre di grandi canoni della letteratura horror assieme ad Edgar Allan Poe, con personaggi sovrannaturali ed inquietanti come il dio morto (o addormentato, non è ben chiaro) dal gutturo-dentale nome di Cthulhu, il caos strisciante Nyarlathothep e il dio folle Azathoth che biascica al centro del caos, incurante della realtà che lo circonda.
Bene, finita la parentesi puramente letteraria, vorrei far sapere al mondo intero che mi sento bene e che sto scrivendo.
No, sciocchini, non qui. Sì, cioè, anche qui. Ma anche altrove. Sì, sempre sul mio computer, non intendo in altri luoghi fisici, sempre sullo stesso computer. Ma altre cose.
Oh, insomma, il succo succoso è questo: sto scrivendo a tutta randa (termini marinareschi random FTW) e mi sento bene. Proprietà commutativa, non so che mi stia succedendo.
Forse è il fatto che oggi pubblicizzo un altro sito, il sito dei miei buoni amici (PRRRR!) Iras ed Egnèh?. Sì, il secondo tizio ha un nick con un punto interrogativo. E quindi? Lui non è mainstream, voi sì. Andate a visitare il loro sito, ascoltate un po' di buona musica, vi farà bene.
Credo.
Penso.
Spero.
...fuggo.

...quasi dimenticavo il link, Björko dio!

sabato 3 settembre 2011

Cazzo. Cazzo cazzo cazzo cazzo. Eccheccazzo.


Vorrei dedicare la prima parte di questo post ai miei adorabili genitori, dalla mente così chiusa da impedire il passaggio anche al biblico cammello che passava persino per la cruna di un ago.
Perchè, vi domanderete (sempre che v'importi alcunchè di quello che dico)? La risposta è lapalissiana: perchè hanno letto questa parola dai risvolti comici, offensivi, volgari e persino liberatori, dipende ovviamente da chi la ascolta e da chi la pronuncia. Ma non sto qui a fare relativismi, anche se su di essisi regge la diversità sociale che ci permette di essere felici, differenziati e di avere le nostre opinioni. Invece, vorrei soffermarmi sul valore che hanno dato al mio registro nel mio ultimo post, sì, proprio quello sul post-ferragosto, quello con riferimenti su mio cugino ("ma cugggggino andrebbe con le virgolette se è ironico!" dice mamma con aria di una che mette virgolette in continuazione a parole ironiche), quello in cui dicevo che The Truth Is... è stato profetico nel mio viaggio a Cambridge, quello sui The Prodigy... occhei, quello col disegno del tizio grosso in armatura nera con una mazza e il teschio, tanto lo so bene che guardate solo le figure.
Onestamente. Quanto vi pare sia stato volgare? Mi dovrei vergognare? dovrei stare a difendere la mia integrità morale e soprattutto le mie buone maniere in pubblico per quello che ho scritto lì? Per la miseria, ho persino postato un video di Propellerman e non hanno detto niente perchè lo ritenevano stupido, sì, ma non volgare, DIVERTENTE!
Se questa non è ipocrisia, santi numi! Posso mostrare un incrocio fra Mario Biondi e Rocco Siffredi che combatte il male e si intrattiene in lezioni di kamasutra estremo con tante fanciulle e se scrivo cazzo sono una persona maleducata? Se qualcuno di voi approva questa linea di pensiero lo invito a muovere il cursore del mouse in direzione della simpatica croce rossa in cima allo schermo, in alto a sinistra, e ad abbandonare questo sito cliccandoci sopra. Nessuno vi costringe a presenziare su questo forum, nè tantomeno mi interessa il vostro giudizio. Se mi interessasse, non avrei lasciato scritti i miei pensieri, le mie considerazioni, le mie buffonate su un sito che è di DOMINIO PUBBLICO. E mi dicono che un giorno qualcuno potrebbe diffamarmi vedendo quello che ho postato. Certo, ho giusto rivelato di aver violentato una o due donne, ho denunciato le mie evasioni fiscali di due o tre miliardi di euro e soprattutto ho detto CAZZO.
Anzi, ribadisco il mio crimine, per il quale sarò per sempre etichettato come cafone dalla gente superficiale che giudica una persona dal registro occasionale del loro discorsi sul web, anzichè da tutto quanto c'è da scoprire di una persona (e che dovrebbero aver cercato di conoscere da tempo, invece di lamentarsi); dunque, sarò breve, conciso e soprattutto cafone: cazzo, cazzo, cazzo, cazzo, cazzo, cazzo, cazzo, cazzo, cazzo, cazzo, cazzo, cazzo, CAZZO.
Chiudiamo questo post con un classico della cafonaggine: Grazie, Father & Son, per dimostrare la mia totale inappropriatezza di linguaggio, la mia mancanza di rispetto per la figura dei genitori, e soprattutto per dimostrare che sono SOLO le parolacce che fanno un uomo. Non anche il resto, come magari essere presidenti degli Stati Uniti d'America, suonare il Banjo o essere Madre Teresa di Calcutta. E ricordate tutti, bambini, l'importante lezione che viene impartita dalla mamma e dal papà di Lorenzo "Melfist" Massacesi: una persona, quando è cafona, lo è sempre. Anche quando è una brava persona.
Questo, ovviamente, non implica che la persona possa decidere ciò che vuole dire, quando vuole dirlo, per le proprie personalissime ragioni, e soprattutto che possa essere in grado di essere educato così come di comportarsi da perfetto stronzo quando cavolo gli pare, mantenendo però tutte le proprie cavolo di regole d'educazione per quando saranno opportune, necessarie e richieste. Anzi, non cavolo. Cazzo.

Enjoy.Inserisci link