giovedì 28 aprile 2011

Back to the present/future/past/whenever


Ritorno a postare dopo una grande assenza. Ho visto di tutto: ritinteggiamenti, gite (d)istruzione, separazioni dalla propria ragazza, situazioni imprecisate e tentate figure di merda. Ovviamente ci entrano anche una bella scampagnata di Pasquetta e un po' di sano nerdismo, tanto c'è spazio nella linea temporale.
Fatto sta che al momento questo potrebbe essere uno dei miei ultimi post da non penalmente perseguibile. Da mercoledì prossimo non sarò più un tenero bambino indifeso (molti staranno già ridendo) ed entrerò a far parte del mondo degli adulti (ora di sicuro tutti hanno iniziato a ridere).
Intanto ho già la tessera per il referendum e non faccio mistero che francamente non voglio il legittimo impedimento. Non basterà ritirare il nucleare e la privatizzazione dell'acqua per farmi ritirare il diniego di questo stupro sistematico della legge.
Passiamo alla non-politica, la parte della realtà che mi piace di più e che salverei fra le due in un contest del tipo "scegli cosa salvare e cosa gettare nel cuore ardente di una supernova".
Intanto, oggi ho collezionato un epic win di dimensioni catalitiche (LOLZ). Sotto la pioggia, nel traffico pomeridiano, chi vincerebbe in una gara fra una bici e un autobus? Non scervellatevi, perchè se alla guida della bici ci sono io allora ho già vinto. Grazie alla mia abilità di trovare i percorsi giusti (e non ho detto scorciatoie, sarebbe stato sleale), di pedalare a piena velocità senza mani (le dovevo usare per ripararmi gli occhi dalla pioggia) e di farlo usando sempre e solo la marcia più dura (la settima, con il terzo raccordo) con uno zaino in spalla, ho vinto la gara con un vantaggio di cinque minuti buoni. E pensare che ho anche avuto la faccia tosta di aspettare l'autobus, salirci sopra e salutare la sconfitta. Troppo facile...

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