lunedì 14 febbraio 2011

Back to Slowpoke


Sono sfinito, people. Troppi diciottesimi compleanni a cui presenziare con la mia super-duper-sexy presenza. Troppe pacche sulle spalle da ricevere e dare. Troppe strette di mano fra amici di vecchia data (la cui presenza solletica comunque la mia attenzione ormai semicatatonica). Troppe giovani, attraenti femmine da cimentare. No, aspetta, non sono mai troppe.
Beh, signore e signori, è arrivato San Valentino. Per fortuna è la festa degli innamorati e non dei fidanzati, altrimenti sarei escluso da questa festività con tutti/e i/le mie/i spasimanti e fan. In ogni caso è estremamente odioso non riuscire a ottenere una partner per l'appropinquarsi di questo curioso giorno di accoppiamento rituale umano. Soprattutto perchè si finisce per rosikare davanti alle innumerevoli coppiette in attività.
Oh, per fortuna che sono superiore. Cosa cambia fra un giorno qualunque e il giorno di San Valentino? C'è in verità la stessa differenza che intercorre fra tutte le feste non riconosciute dagli enti lavorativi e scolastici: la verità è che si fa caso a qualcosa solo se colpisce la nostra quotidiana routine. Eppure c'è una più sottile differenza, causata dall'effetto sempre soggettivo delle persone, ma in questo caso come massa pensante, unione della società in un enorme, fottuto calderone di idiozia collettiva. L'intera realtà umana, principalmente urbana, sembra trasfigurata nelle sue normali azioni. Gli atteggiamenti delle persone sembrano reagire, ogni tanto in maniera opposta e contrastante, più spesso in modo ricettivo e positivo.
E nonostante tutto non è questo il vero cambiamento che subentra nel nostro mondo quotidiano con l'arrivo delle feste. Il vero intervento è esterno: la grande macchina sublimnale della pubblicità. Che palle, ma bisogna proprio trasformare ogni attività lavorativa per far notare ai clienti con cartelli mastodontici che è San Valentino, Natale o anche solo la Sagra della Porchetta?
Vi sarete probabilmente già chiesti perchè in questo post non ci sia il tipico fumetto di D&D Comics e invece vi ammorbi con un post chilometrico. I più sagaci si saranno anche dati una risposta: costui rosica amabilmente sulla sua condizione di single. Elementare, Watson.
La ragione è anche un'altra. Ovviamente avre preferito dimostrare a qualcuna (o qualcuno, non sono schizzinoso) il mio lato romantico, quello vero e non le stronzate da playboy che dico di solito. Ma il mio fato sembra essere implacabile. L'unica cosa che non mi impedisce di fare è disegnare. "Perchè cazzo non posti nuove tavole, allora?" vi starete certamente chiedendo.
Ovvio. Non ho inchiostro in trattopen abbastanza sottili. Insomma, sono carente in cancelleria. Beh, intanto godetevi qualche altro disegno. Enjoy, people.

P.S: ho appena scoperto gli Shinedown e sono fantastici. Ho sentito I Own You e mi sono sentito in colpa per quello che ho fatto ai personaggi delle mie storie. Non il fumetto, sciocchi. Altre storie. Brutte storie. Epiche storie. Ma comunque brutte. Enjoy however. E ho ottenuto il nuovo album dei RED. Bello, soprattutto Buried Beneath. LOL MUSIC TIME.

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